Monday, January 16, 2006

UNA SPERANZA DA UNA DONNA

oggi si parla di altro, nè più, nè meno importante: perchè non esiste una classifica, o meglio, ognuno ha la sua scala di valori, soggettiva e tutta legata alle sue proprie esperienze, alla sua propria quotidianità; al suo proprio cuore. E vorrei oggi parlare dell'elezione, in Cile, di Michelle Bachelet. Elezione che io vedo come una speranza, come una nuova possibilità per un paese che noi "occidentali", ed in particolare italiani, di sinistra (ebbene sì! aaaarrrggggghhhhhhhh) abbiamo sempre considerato un po' un paese fratello, per cui abbiamo sempre sofferto durante gli anni terribili e mostruosi della dittatura. Per me è una speranza, questa, essenzialmente perchè si parla di una donna. E questo fa la differenza (e non tiratemi fuori la storia della Tatcher o della Rice: sto parlando di donne consapevoli di esserlo, di far parte di un genere diverso dall'uomo, non interessate a scimiottare il peggio degli uomini): in realtà io so poco di questa donna, ma diciamo, per non tirarla troppo lunga, che il suo sorriso mi fa ben sperare.
Mi viene però anche da chiedermi: con quale diritto noi (italiani) ci consideriamo superiori al Sudamerica (ed è così, non neghiamolo), quando aboliamo pure le quote minime di presenza femminile in parlamento? E ci ritroviamo sulla scheda elettorale il nome di una donna, perchè è così che vuole il marketing del voto, oggi....che tristezza, ogni giorno di più. Grazie, alle 250 mila persone (soprattutto donne) che ieri hanno ricordato all'Italia e al mondo che siamo diverse, chissà se migliori o peggiori: ma intanto lasciateci provare, e poi giudicate: BUON LAVORO MICHELLE.

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