LLANES
Ed eccoci finalmente sulla strada per Colunga, paese in cui è situato il MUJA (Museo Giurassico delle Asturie: http://www.museojurasico.com/) : la strada che porta fin lì è in salita, in mezzo al bosco, ma è molto ben indicata. Il museo è in un punto veramente spettacolare, con una terrazza panoramica sullo sterminato oceano blu….davvero notevole. Il museo mostra tutti i ritrovamenti della zona: certamente da queste parti, una settantina di anni fa c’era un bel via vai!! In realtà, la mèta principale di questa parte “culturale” del viaggio, più che il museo, erano le impronte di dinosauro che, da quanto avevamo letto, dovevano essere ben visibili sulla costa sottostante. E così, terminata la visita al MUJA, siamo tornati sui nostri passi, con l’intenzione di proseguire sul litorale per qualche chilometro, in cerca di un campeggio, dato che avevamo bisogno di carichi e scarichi vari. Scendendo la strada da dove eravamo arrivati, dall’alto, abbiamo intravisto un campeggio (alla spiaggia La Griega): il simpatico (e molto pratico) gestore ci ha detto di essere al completo ma per pochi euro ci ha permesso di scaricare le acque grigie e di caricare acqua (le nere le avremmo scaricate nei WC chimici appena fuori il campeggio). Antistante il campeggio della Griega c’è un enorme piazzale, dove altri camper erano parcheggiati: il gestore ci ha confermato che lui non avrebbe certamente chiamato la polizia se avessimo parcheggiato là fuori dato, appunto, che lui era già al completo. E così, ci siamo piazzati, a pochi metri dalla spiaggia, pronti a passare due magnifiche giornate! Già la posizione in sé era impagabile. Ma avremmo presto scoperto che eravamo proprio in una delle zone dove era possibile vedere le “famigerate” impronte! Così, il mattino dopo, dopo una lauta colazione in riva al mare, ci siamo incamminati tutti insieme su un sentiero molto ben segnalato ed accessibile a chiunque. Dopo una breve passeggiata, abbiamo incontrato cartelli esplicativi molto ben fatti, ben tenuti e per niente rovinati (né dalle intemperie né da eventuali cretini) che ci hanno guidati fino ad una piattaforma da cui era VERAMENTE possibile vedere le impronte dei cosiddetti “collo lungo”. E l’emozione è stata ancora più forte quando abbiamo realizzato che potevamo scendere proprio sulla riva e addirittura sederci nelle impronte stesse. Insomma, al di là del ritrovamento di per sé eccezionale, quello che ci ha lasciato di stucco è stato proprio il fatto che qui tutto è libero, aperto e gratuito, nessuno ci specula e ci guadagna, e a nessuno viene in mente di rovinare quello che è certamente considerato un patrimonio di tutti, e per questo da tutti rispettato. Anche qui, nelle Asturie, remota regione della Spagna del nord, noi tutti non abbiamo che da imparare…
LE IMPRONTE DELLA GRIEGA
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