Friday, April 09, 2010

SPAGNA DEL NORD IN CAMPER-AGOSTO 2008-SESTA (E ULTIMA!!) PARTE

A Madrid ci siamo diretti al campeggio vicino all’aeroporto, essenziale ma comodo per i mezzi pubblici, dato che la fermata della metro è davvero a pochi passi. Abbiamo scelto di visitare la città utilizzando il bus turistico aperto, ormai presente in ogni capitale (e non): diciamo che non è un mezzo economicamente conveniente, ma è effettivamente utile per chi non è mai stato nel posto da visitare, soprattutto perché è possibile effettuare delle fermate intermedie. Noi ad esempio siamo scesi al Palazzo Reale: anche questa volta la Spagna ci ha piacevolmente stupiti (ma che tristezza l’Italia!) dato che le famiglie con almeno tre figli non pagano nulla nei musei nazionali! Comunque sia, il palazzo merita una visita, ma ancora di più la merita l’annesso museo delle armi, che mostra, tra il resto, le armature di bambini e cavalli! Non abbiamo mancato, ovviamente, di visitare il Museo della Reina Sofia dove si può ammirare il Guernica: grande emozione, almeno proporzionale alla misura della tela! Qualcuno di noi, poi, ha scelto di fare una capatina anche al Museo del Prado; altri hanno visitato il Santiago Bernabeu (bello ma caro!); io sono rimasta con le ragazze nel parco del Retiro, nel centro della città, dove abbiamo affittato una barca a remi ed abbiamo navigato sul laghetto insieme alle papere, proprio come nei film romantici!!! Unico errore da non fare in Spagna, soprattutto nel centro-sud è arrivare sprovvisti di cibo e/o acqua nell’ora della siesta: non troverete un negozio aperto nemmeno a pagarlo oro! Sempre a proposito di cibo, mai avere fretta nei locali pubblici: se volete davvero entrare in sintonia con la gente del luogo (anche nella cosmopolita Madrid) rilassatevi, ma non arrivate nel ristorante scelto al limite della vostra sopportazione, o morirete certamente di fame!!!

IL PALAZO REALE DI MADRID
Dopo tre giorni (che non sono certamente sufficienti per visitare questa metropoli, ma tant’è) siamo partiti alla volta di Barcelona, città che io personalmente conosco abbastanza bene, ma non come camperista: noi ci siamo dovuti accampare in un campeggio sulle colline della città (eravamo praticamente nel bosco), abbastanza lontano, anche se collegato al centro da un bus navetta; qualcuno ci ha però riportato di aver sostato nel parcheggio ai piedi del Montjuic, dove parcheggiano i bus turistici. La nostra sistemazione, comunque, non era delle migliori, soprattutto per la distanza eccessiva dal centro: è vero che nelle grandi città difficilmente ci si può piazzare sotto monumenti principali, ma qui eravamo veramente molto distanti. Dato che, appunto, noi conosciamo abbastanza bene la capitale catalana, questa volta ci siamo spostati essenzialmente a piedi; le prime tappe “obbligate” sono state la Rambla, con i mille mimi ed artisti di strada; il mercato coperto, con le sue bancarelle dai mille colori; l’acquario, con il suo tunnel trasparente attraversato dagli squali; il Barrio gotico, con la sua cattedrale ed i suoi vicoli. La nostra avventura spagnola si è conclusa qui, perché nella notte alla piccola di casa si è alzata la febbre, perciò noi siamo ripartiti la mattina dopo; gli altri però sono rimasti per visitare essenzialmente le strutture di Gaudì (Parc Guell e Sagrada Familia). Barcelona, rispetto all’intero viaggio, si è rivelata una delusione: troppo piena di turisti, e conseguentemente non solo caotica ma anche carissima. Che peccato! E pensare che era una delle città dove, in gioventù, ci sarebbe piaciuto trasferirci…

AL MERCATO COPERTO DI BARCELONA
CONSIDERAZIONI FINALI: questo viaggio è stato davvero entusiasmante e i cinquemila chilometri percorsi non ci sono per niente pesati, anzi!!! Credo che uno dei segreti dell’ottima riuscita sia stato quello di alternare relax e natura a cultura e musei. Inoltre, ogni paesino, spiaggia o via del nord spagnolo si è rivelato una sorpresa, essendo completamente differente rispetto all’idea generale che abbiamo tutti di una Spagna mediterranea. Come già detto, solo Barcelona ci ha un po’ delusi, forse perché speravamo ormai di aver “schivato” il turismo di massa; o forse proprio per il ricordo “romantico” che ci era rimasto dal viaggio precedente. A parte ciò, rimane comunque uno dei migliori viaggi che abbiamo mai fatto, ovviamente anche grazie all’ottima compagnia!

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